Stasera in tv parte la seconda stagione di “Cuorila seguitissima fiction che torna in onda da domenica 1 ottobre su Rai 1 in prima serata, ma conosci la storia vera che ha ispirato la serie? La fiction Cuori è la storia di un gruppo di formidabili cardiologi che, alla fine degli anni ‘60 vuole rivoluzionare la medicina e si impegna ogni giorno per salvare il maggior numero di vite possibili. I protagonisti della serie di Rai Uno sono interpretati da Daniele Pecci che è il primario Cesare Corvara, Pilar Fogliati che interpreta Delia Brunello e Matteo Martari che interpreta Alberto Ferraris e li seguiamo sia nella loro intensissima vita professionale, che nella loro altrettanto coinvolgente vita privata. Un medical drama a tinte melò e dal sapore vintage che ha conquistato il pubblico di Rai Uno.

Cuori, la storia vera dei cardiologi de Le Molinette

Non tutti sanno però che l’ispirazione dietro la serie Cuori è la storia vera di un’équipe di cardiochirurghi torinese e del primo reparto dedicato alla cardiochirurgia nato all’ospedale Le Molinette di Torino. Un reparto nato tra gli anni ’50 e gli anni ’60 e che all’epoca venne considerato all’avanguardia nel mondo e riuscì a portare a termine tanti interventi e a salvare tante vite, anche di bambini. La cardiochirurgia era infatti una disciplina praticamente sconosciuta in Italia e uno dei pionieri in questo campo fu Achille Mario Dogliotti, famoso in tutto il mondo per essere stato il primo a eseguire, nell’agosto del 1951, un intervento a cuore aperto. Per portare avanti l’intervento fermò il battito cardiaco utilizzando la circolazione extracorporea, alla quale associò più avanti l’ipotermia dando origine a una tecnica che ancora oggi è ampiamente seguita negli interventi sul cuore. A Torino il professore ha poi fondato uno dei più grandi centri europei di cardiochirurgia e si deve a lui l’invenzione dell’anestesia epidurale. Prima di approvare a Torino, il professor Dogliotti aveva spaziato e operato in molteplici ambiti chirurgici. Un viaggio negli USA lo condusse verso la cardiochirugia, alla quale dedicò gli ultimi vent’anni della sua carriera una volta tornato in Italia.

Uno dei suoi allievi migliori, Angelo Actis Dato, è stato invece il primo a depositare, insieme all’ingegner Roberto Bosio, uno dei primi brevetti al mondo di cuore artificiale. Come ampiamente anche raccontato in Cuori nella storia vera della corsa al primo trapianto il reparto delle Molinette era in competizione con quello del chirurgo sudafricano Christiaan Barnard e con quelli di altri luminari del mondo. Nel ‘67 è stato brevettato il primo cuore artificiale, che ancora oggi permette gli interventi al muscolo cardiaco. Fino ad allora si usavano metodologie atroci, come immergere i pazienti nel ghiaccio per bloccare il battito e quindi operare. Il professore, a cui si ispira uno dei protagonisti della fiction Cuori ha ricevuto numerose onorificenze nazionali ed internazionali tra le quali la Medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica, che gli è stata conferita nel 2004. Scomparso nel 2012 all’età di 88 anni,   ha eseguito 32 mila interventi in 50 anni di carriera.

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