violenza di genere

Sono giorni difficile per tutti ma per le donne vittime di violenza costrette in casa con un maltrattante lo sono di più, è l’allarme dei centri antiviolenza che ricordano alle donne in difficoltà di chiamare il 1522

In questi giorni di forzata permanenza nelle mura domestiche tutti ci sentiamo un pò prigionieri e insofferenti, ma per qualcuno restare a casa può diventare più difficile e pericoloso.

Parliamo delle donne vittime di violenza costrette in casa con compagni maltrattanti per le quali, il tempo tra le quattro mura domestiche può trasformarsi in un inferno.

A lanciare l‘allarme sono i centri antiviolenza che in questi giorni, di concerto con la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti, hanno lanciato una campagna per ricordare a tutte le donne che si trovassero in difficoltà, che il numero antiviolenza 1522 rimane attivo ed è sempre raggiungibile.

«La porta per uscire dalla violenza è sempre aperta come è sempre attivo il numero antiviolenza 1522», recita la campagna social a cui hanno aderito anche molte artiste come Paola Turci, Fiorella Mannoia, Ornella vanoni e altri.

Ma la preoccupazione è tanta, anche perchè stare a stretto contatto tutto il giorno con un maltrattante può rendere anche il semplice gesto di una telefonata molto più complicato che in circostanze normali.

Il numero di chiamate al 1522 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso è molto più basso. Un calo improvviso e sospetto, che indicherebbe la maggiore difficolta a chiedere aiuto dovuta alle restrizioni a cui tutti siamo in questo momento sottoposti. Differenza Donna sottolinea che le chiamate arrivate negli ultimi giorni al numero antiviolenza sono spesso molto più veloci della media, con pochi dettagli, quasi le donne avessero timore di essere ascoltate nel momento in cui chiedono aiuto.

A tutte queste donne costrette a telefonate frettolose e terrorizzate va ricordato che, oltre al numero antiviolenza 1522, rimangono aperti i centri antiviolenza dove possono trovare aiuto qualificato.

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