«Un gesto politico, che mira a riattivare il tessuto connettivo della comunità. Anestetizzati dalla saturazione virtuale e inibiti nel movimento dalla pandemia abbiamo bisogno del gesto concreto di offerta di sorpresa e di bellezza, inatteso e gratuito. Il titolo del progetto ha la D di Dominio maiuscola, per dire che non dobbiamo farci travolgere dalle avversità ma dominare i processi, e ribadire che gli spazi comuni sono spazi di comunità, veicolo di socialità, sono di ciascuno e di tutti, una proprietà condivisa che si è trasformata, con grande facilità, in un teatro». Così Concita De Gregorio spiega l’idea alla base di ConDominio, una serie di spettacoli itineranti svolti all’interno di cortili condominiali a Roma e in tutta Italia.
L’idea di proporre uno spettacolo dal vivo a domicilio, nei condomìni, nei loro cortili interni, sui tetti, nelle aree comuni di uno spazio privato, era venuta alla giornalista e scrittrice Concita De Gregorio e all’attrice Sandra Toffolatti nel 2020, a tempi del lockdown. Allora, i condomìni italiani erano diventati all’improvviso luoghi di reclusione ma anche di creatività e di solidarietà riscoperta, di condivisione nel canto, nella musica o nella conversazione dai terrazzi.
Partito da Roma nell’estate 2020, dopo aver toccato varie città italiane, generando curiosità ed empatia, il progetto è ripartito nel 2021 toccando numerose città quali Modena e Parma, Udine, Roma, Milano, Palermo, Cagliari.
Nel weekend ConDominio arriva in scena a Roma, il 1 ottobre alle 17 in viale del Campo Boario 4, con la lettura scenica di Come tutte le ragazze libere di Tanja Sljivar, regia di Paola Rota. Con Liliana Massari, Simonetta Solder, Sandra Toffolatti, e con Martina Massaro, Sylvia Milton e Amina Dabo e Nora Ribon.
Una commedia sulla necessità di andarsene via per poter realizzare pienamente la propria sessualità, per essere in grado di prendere decisioni sul proprio corpo e sulla propria vita. C’è la cultura pop americana, Skype, Instagram. Ci sono le nonne, la teoria critica e l’ambiente patriarcale di una piccola città.
Attraverso i loro mezzi, le sette ragazze vogliono raccontarci tutto, tranne come sono rimaste effettivamente incinte durante una gita scolastica. Il mistero aleggia denso su quest’opera teatrale che, con la sua necessità di sfidare le regole preconfezionate dalla società, prova a riscrivere i concetti di famiglia e di patriarcato, rendendo artefici di questa piccola rivoluzione culturale un gruppo di teenager.
Prenotazione obbligatoria presso organizzazione@pav-it.eu
Sarà richiesto il green pass.