compagnia dei cuscetti

La Compagnia dei Cuscinetti è l’iniziativa ironica di Grande come una città per invitare tutti a essere meno aggressivi alla guida e rispettare i pedoni

Grande come una città, con il patrocinio del III Municipio, lancia la Compagnia dei Cuscetti, una campagna simbolica all’insegna dell’ironia, per essere meno aggressivi quando guidiamo la macchina, per ricordarci che siamo sempre il pedone di qualcun altro e che è un nostro diritto attraversare la strada con serenità. Una campagna di educazione alla cittadinanza ispirata all’ex sindaco di Bogotà Antanas Mockus. ‪Nella sua consiliatura attua un’articolata campagna di educazione alla cittadinanza con‬ azioni simboliche che colpiscono gli archetipi e le storture umane, r‪iattivando i meccanismi di responsabilità, di fiducia civica, senza passare per politiche securitarie e punitive,‬ Dal 25 novembre al 13 dicembre un gruppo di volontari e volontarie, La Compagnia dei Cuscinetti, aiuterà i pedoni ad attraversare la strada sulle strisce pedonali indossando un’armatura di cuscini. Questi gli appuntamenti: dal 25 al 29 novembre, Via Nomentana nuova, 39 h 12-13, davanti alla fermata dei bus (ex cinema Espero); dal 2 al 6 dicembre, h 16-17 davanti l’Istituto comprensivo Montessori, viale Adriatico 140; dal 9 al 13 dicembre h 16-17 davanti l’Istituto comprensivo Fidenae, Via Don Giustino Russolillo, 64.

“Spesso in macchina siamo arrabbiati e frustrati per il traffico, per il caos, per l’arroganza di alcuni e ci sfoghiamo sull’acceleratore appena vediamo la strada libera anche solo per pochi metri, ma i dati parlano chiaro: nel 2018 ci sono stati 30.000 incidenti a Roma di cui 153 mortali e tra questi 54 erano pedoni”. – sottolineano i promotori dell’iniziativa- “Un bollettino di guerra per un’attività normale: muoversi in città per vivere e andare a lavorare. I pedoni sono l’elemento più fragile che si muove in città. Fateci caso: anziani, adulti, bambini possono stare per un tempo infinito davanti alle strisce pedonali prima di riuscire ad attraversare, perché? Hanno paura e nessuno li fa passare. Perciò creiamo delle città più accessibili per tutti”.

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