Da stasera su Rai 1 arrivano i nuovi episodi de Il Commissario Montalbano, e vedremo il personaggio di Andrea Camilleri anche alle prese con l’amore
Era il 1999: Michael Jordan si ritirava dal basket, al cinema arrivava Matrix per la prima volta e su Rai1 venivano trasmessi i primi due episodi del commissario Montalbano. Trentasei puntate e un miliardo e 200 mila telespettatori più tardi, il personaggio interpretato da Luca Zingaretti torna in tv con due nuovi appuntamenti, dal sapore più intimistico.
“Salvo amato, Livia mia” e “La rete di protezione” arriveranno il 9 e 16 marzo su Rai1, ma per gli impazienti da lunedì 24 e fino al 26 febbraio saranno disponibili al cinema: “per goderseli in grande” come piaceva ad Andrea Camilleri. L’incasso delle uscite, ha assicurato Carlo Degli Esposti della Palomar, andrà in beneficenza per metà all’ospedale Spallanzani e per metà al Sant’Andrea di Roma.
Un anno agrodolce il 2020 per la troupe del commissario, che ha perso per strada i suoi due padri spirituali. Il geniale scrittore siciliano, fonte inesauribile di storie, e il regista della serie, Alberto Sironi, sono scomparsi rispettivamente il 17 luglio e il 4 agosto 2019, proprio mentre le riprese erano in corso. Luca Zingaretti ha preso dunque le redini e firmato la regia:
“Vorrei celebrare queste perdite – ha detto l’attore – con la pienezza con cui queste due persone hanno vissuto. Ho affrontato la regia in maniera bella e dolorosa, con un sottofondo di dolce malinconia che penso si legga negli episodi”.
“Salvo amato, Livia mia”, per esempio, unisce uno dei racconti di “Un mese con Montalbano” (Il vecchio ladro), all’omonimo romanzo epistolare che, nei primi momenti del loro amore, permise a Salvo di risolvere l’omicidio di una cara amica della sua fidanzata Livia. Il commissario interpretato e diretto da sé stesso ha a che fare con l’amore nelle sue varie forme. Dal dolore di due genitori, a quello di un’amica innamorata, fino a una riflessione più profonda sul suo rapporto con Livia.
Eterna fidanzata, lontana dall’immaginaria Vigàta ma irremovibile nel cuore di Montalbano. Livia è sempre stata considerata una compagna atipica rispetto agli ideali romanzeschi.
“Semplicemente si amano in maniera aggiornata ai nostri tempi – ha spiegato l’interprete Sonia Bergamasco – la scelta di vivere separati è condivisa e credo che nella mente di Camilleri Livia fosse una figura idealizzata, un affresco di tutte le donne del Sud”.
Una modernizzazione che si nota anche nelle tematiche che il commissario si trova ad affrontare: l’integrazione e l’accoglienza degli stranieri con il bell’esempio di una cittadina siciliana, ma anche l’amore omosessuale e la forza della sua devozione. C’è persino un’app misteriosa, Robin, che sarà al centro della prima delle nuove indagini. Certo Montalbano non invecchia mai, ma non così le sue storie che progrediscono con l’andare dei tempi.
“La rete di protezione” è inoltre il primo romanzo dettato da Camilleri, ormai completamente cieco. Al centro un attentato minatorio che ha luogo nella scuola del figlio di Mimì Augello, legato a un episodio di cyberbullismo. Nel mentre una troupe televisiva svedese esalta i cittadini di Vigata, creando un divertente parallelo con quella della serie che popola le strade di Ragusa.
“Quel che rende speciale Montalbano – assicurava Camilleri – è che lui rappresenta l’italiano medio. Ha i suoi difetti, ma conserva una certa lealtà di fondo nei rapporti con gli altri, che primeggia su ogni altra cosa. Come commissario gli interessa arrivare alla sua verità e nel farlo unisce l’Italia”.
Se il suo passato è così solido, tuttavia, il futuro sembra dubbioso.
“Abbiamo girato anche un altro episodio – ha assicurato Zingaretti – che pensavamo di mandare in onda il prossimo anno (probabilmente Il metodo Catalanotti). Poi ci sarebbe da fare Il cuoco dell’Alcyon, uscito nel 2019, e ovviamente il romanzo finale che la Sellerio tiene in cassaforte”.
Il finale della serie lo scrittore lo immaginò 13 anni fa e lo inviò ad Elvira Sellerio immediatamente, temendo l’arrivo di qualche malattia. Dopo la sua morte, la casa editrice ha rivelato che il possibile titolo dovrebbe essere “Riccardino”, ma non ci sono dettagli sulla data di pubblicazione.
“Per ora vogliamo elaborare il lutto”, ha chiarito Zingaretti, ma lascia intravedere un rispetto per il commissario Montalbano che non lo abbandonerà senza una conclusione appropriata. Per ora non resta che seguire le due nuove avventure dell’investigatore più amato dagli italiani, in cui torneranno le giuste dosi di tragico e comico che da sempre appassionano il pubblico.
Rivedendo Fazio, Catarella, la buona Adelina e il fascinoso Mimì non si potrà che dar ragione al produttore Degli Esposti: