Chissà quante volte gli adulti si sono trovati nell’imbarazzo di non saper rispondere ai quesiti insidiosi dei bimbi? Sicuramente tante, infinite volte. Anche e sopratutto nell’ultimo mese e mezzo, ovvero da quando, scoppiato il conflitto in Ucraina, adulti e bambini occidentali sono stati messi di fronte a un evento che non avevano ancora mai percepito così vicino e minaccioso: la guerra.
In loro soccorso interviene Barbara Franco, scrittrice già nota ai lettori, come ideatrice della linea editoriale QUID+, dedicata ai bambini 0-7 anni, che si occupa di tradurre le più avanzate teorie pedagogiche in libri e giochi educativi accattivanti.
La sua ultima pubblicazione si intitola “Che paura la guerra!”, ed è definita dalla stessa scrittrice come un instant book, nato e cresciuto rapidamente, proprio come ausilio per genitori o insegnati spiazzati dalle domande dei più piccoli sulla guerra.
Barbara Franco ha soddisfatto la nostra curiosità illustrando alcuni passaggi del suo racconto.
Dove è ambientato il suo libro, in un luogo geografico reale o immaginario?
Il mio è un racconto scritto in soli quindici giorni. E’ ambientato in un luogo non precisato , diciamo nella provincia italiana.
Chi è il protagonista della storia?
Non c’è un solo protagonista, ma ben due: Pietro e Viktor. Viktor non è italiano ed è vittima della guerra, da cui fugge. Il piccolo Viktor porta, metaforicamente, le atrocità del conflitto bellico nella vita di Pietro, suo nuovo compagno di scuola. Il ruolo del bimbo italiano è fondamentale per la rinascita del suo compagno straniero, perchè si adopererà, in ogni modo, per aiutarlo.
Come si manifestano le paure dei bimbi, rispetto alla guerra?
Durante le mie conversazioni con diverse mamme ed educatrici è emerso un quadro eterogeneo; i più piccoli manifestano le proprie paure in modo differente. C’è, ad esempio, chi si limita a rivolgere domande di ogni tipo, oppure chi non ne fa e somatizza quanto visto o sentito in Tv, attraverso reazioni più disparate.
Cosa non deve fare un adulto in questi casi?
Gli adulti che siano essi genitori od educatori sono chiamati a chiarire la situazione e a non negare ciò che nel mondo sta accadendo.
Come è strutturato il libro?
Il libro si compone di due sezioni; c’è una prima parte narrativa e la successiva prevede,invece, una sorta di Guida per i genitori.
C’è una fascia di lettori a cui è consigliato “ Che paura la guerra?”
Secondo me il racconto di Viktor e Pietro si può considerare trasversale.
Pensa di dover ringraziare qualcuno per il suo ultimo lavoro?
Certamente! Ogni libro è il frutto di competenze mirate ed anche il mio, è stato composto grazie al lavoro di gruppo.Consiglieri insostituibili sono state, per me, la dottoressa Chiara Bosia, Psicologa CLINICA e la Maestra Mary, insegnante di Scuola Primaria.