E’ stata molte cose Catherine Spaak. Prima l’ icona della giovane ribelle che ha portato sul grande schermo, guidata dai grandi registi del cinema italiano, l’inquietudine di tutti i giovani nell’Italia degli anni’60. Una cantante di successo. Poi un’attrice matura. E ancora, una scrittrice. E un’anchor woman capace di arrivare al cuore del pubblico televisivo e delle ospiti che si accomondarono per anni nel suo accogliente salotto tv al femminile, pronte a raccontare ciò che ancora non avevano mai detto, e molto altro.
Catrherine Spaak, una ragazza ribelle, icona della sua generazione
Quando arrivò in Italia a sedici anni, per recitare la parte della lolita ne “I dolci inganni” di Alberto Lattuada, si capì subito che quella ragazzina era perfetta per incarnare la gioventù inquieta presessantottina e insieme un nuovo modello di fanciulla, non più timorosa del mondo, ma consapevole e padrona di sé stessa e dei desideri propri e di quelli che riusciva a suscitare.
Il fatto che Cartherine Spaak, giovane inquieta lo fosse veramente, era, ovviamente, un elemento che rafforzava ancor di più il personaggio e il suo ruolo di icona.
Nata in Francia da una famiglia dell’ altissima borghesia belga, la nonna fu la prima senatrice donna del Paese, lo zio, Paul Henrì, a lungo capo di governo e uno dei fondatori della Comunità Europea, il padre, Charles, uno sceneggiatore cinematografico di successo che lavorò con mostri sacri del cinema d’ oltralpe come Jean Renoir. La madre Claudie Clèves era un’ attrice.
Ma in contanta famiglia, Catherine Spaak, non ha mai fatto mistero di aver vissuto un’infanzia algida e infelice, tra le assenze del padre e le montagne russe umorali della madre. Un’ infelicità culminata al momento della decisione dei genitori, di mandare Catherine e la sorella Agnes in collegio, quando lei aveva nove anni.
“Da allora”, ha raccontato l’attrice, “Non ho pensato ad altro che a sbrigarmi a crescere e andare via.”
E la via di fuga, la giovanissima Catherine Spaak la trova a quattordici anni, quando ha l’ occasione di recitare per la prima volta su un set cinematografico, quello del film francese “Il buco”, ma la sua vita, cambia davvero l’ anno successivo.
Alberto Lattuada che cercava la sua protagonista, si ricordò della figlia perennemente imbronciata del suo amico Spaak e le propose un provino.
“Avevo bisogno dell’ autorizzazione di mio padre, lui senza batter ciglio firmò una lettera che diceva che, a quindici anni, ero autorizzata a varcare da sola qualsiasi frontiera, una cosa che allora mi rese felice, perché mi spalancava le porte della libertà, ma quando sono cresciuta ho capito, e ripensando a quella lettera ho provato spesso dolore.”
Gli amori di Catherine Spaak: mariti, figli, cinema, scrittura e tv
Eppure, quella fu la sua occasione per buttarsi alle spalle l’ infelicità. Dopo “I dolci inganni”, il ruolo di ragazzina ribelle le rimarrà attaccato per tutti gli anni sessanta in pellicole importanti come La Noia, Il Sorpasso, Diciottenni al sole.
Sul set di “La voglia matta”, di Luciano Salce, Catherine incontra anche l’ amore, balzato subito agli onori delle cronache, rapido e tempestoso, come si conviene a due giovani scapigliati.
Lui è l’ attore Fabrizio Capucci, fratello minore dello stilista Roberto, che la Spaak sposò, a diciassette anni, già in attesa della prima figlia, Sabrina. Il matrimonio dura poco e finisce male. Segue una lunga battaglia legale per l’ affidamento della bimba. L’ attrice, minorenne, con in braccio la figlia di due mesi, passa il confine con la Francia e viene riportata in Italia dai carabinieri. Sabrina, alla fine, andrà a vivere con la nonna paterna.
Quello con Capucci, è stato il primo dei quattro matrimoni della Spaak, che dopo essersi lasciata con l’ attore romano, incontra Johnny Dorelli. I due si sposano nel 1972, nel 1973 nasce il figlio Gabriele. L’ unione dura in tutto quindici anni e nel frattempo Catherine Spaak dirada il suo lavoro al cinema. Racconterà poi “Lui non aveva piacere che lavorassi, diceva ‘Ce n’è già uno che lavora, e basta”.
E’ in quel periodo che l’ attrice belga si avvicina al giornalismo, iniziando la collaborazione con il Corriere della sera, ma scriverà anche su Tv Sorrisi e Canzoni e Marie Claire. Negli anni seguenti passerà dalla carta stampata alla televisione, prima conducendo le prime due edizioni del popolarissimo Forum su Canale 5, e poi diventando la regina di Harem, il salotto tutto al femminile di RaiTre, ma continuerà anche a scrivere, pubblicando diversi libri, e si avvicinerà ed approfondirà tematiche relative alle filosofie orientali e alla meditazione.
Nonostante i mille impegni Catherine Spaak, troverà ancora il tempo e la voglia di innamorarsi e di sposarsi: il terzo marito è l’ architetto francese Daniel Rey, conosciuto sul set di un film tv nel 1982.
Sposati nel 1993, i due si lasciano nel ’99, dopo diciassette anni d’ amore. Ma la Spaak, non è una che si arrende, né sul piano professionale, né su quello sentimentale. E’ del 2013, infatti, la notizia del suo quarto matrimonio, quello con Vladimiro Tuselli, un capitano di navi di 18 anni più giovane, sposato con nozze praticamente segrete in Sicilia.”Sono così felice perché alla mia età, si ha la sensazione di non dover dimostrare più niente a nessuno, nel senso che già tanto è stato fatto… C’è la libertà di vivere i momenti… e poi… mi sono sposata quindici giorni fa in Sicilia”, aveva annunciato in diretta tv, a fatto compiuto, lasciando attoniti per la sorpresa i presenti e i telespettatori.
E, se a una certa età non si deve dimostrare piu’niente a nessuno, non è certo per questo, che la Spaak non si è tirata indietro nemmeno davanti all’ ultima sfida che le è stata offerta: l’ avventura nel più estremo dei reality della tv italiana, “L’ isola dei famosi”, abbandonata dopo una sola settimana.
Un paio di anni fa era stata colpita da un’emorragia cerebrale, da cui si era ripresa, tanto da parlarne in tv per condividere la sua esperienza. “Noi siamo in pericolo tutti quanti, da un momento all’altro possiamo andarcene, quindi baciate chi dovete e ringraziate ogni giorno che vivete”. Aveva detto l’attrice ospite di Serena Bortone. Un messaggio in linea con chi la vita l’ha davvero amata e vissuta, senza risparmiarsi, tra arte, esperienze, gioie e dolori.