Il Messaggero propone il suo “Manuale per le donne” (incredibilmente firmato da una donna, visto il contenuto) e l’ associazione Non una di meno ricorderà oggi, al quotidiano di via del Tritone che, Le strade libere le fanno le donne che l’attraversano con la solidarietà, con il guardarsi a vicenda, con l’autodeterminazione e l’autodifesa.
A innescare la polemica che si trascina ormai da giorni, è stato l’articolo apparso sul giornale romano all’indomani dell’ennesima aggressione avvenuta nella capitale ai danni di una donna, turista alla stazione Termini.
Sulla questione, dalle colonne de Il Messaggero, è intervenuta Lucetta Scaraffia Nelle pagine che il quotidiano romano ha dedicato a una campagna per la sicurezza cittadina delle donne, in cui venivano proposte “cinque idee concrete e realizzabili” per “restituire serenità nelle strade di Roma” (tra le quali maggior illuminazione,una rete di video camere, un numero per l’emergenza. Qui) è intervenuta l’editorialista, con una sorta di “Manuale per le donne”
“Sarebbe bello, certo, se gli uomini cambiassero e accettassero questa nuova libertà delle donne, ma sappiamo che non è così, e forse non lo sarà mai […] L’antica idea che gli uomini devono proteggere le donne è forse una delle prime consuetudini che il femminismo ha cancellato, dal momento che ha significato per le donne l’illusione di proteggersi da sole.” scrive Scaraffia “Il femminismo infatti ha rigettato con orrore l’idea che le donne avessero bisogno di protezione, preferendo inseguire una libertà dal loro destino biologico, cioè negando sia la maternità sia la maggiore fragilità, per arrivare a equipararle in tutto e per tutto ai maschi. Il tentativo di fare delle donne degli ‘uomini come gli altri’, padrone del loro corpo, aveva dei lati positivi, senza dubbio, ma anche il difetto di ignorare condizioni di realtà evidenti.”
Secondo il ‘manuale’ dunque, non è rilevante che, secondo le statistiche, la maggior parte delle violenze vengano perpetrate in ambito familiare e che il carnefice sia spesso persona vicina alla vittima o che questo fenomeno sia trasversale ad ogni strato sociale.
E così,a seguire i dettami del “Manuale”, se il tanto decantato buon senso e principio di cautela erode la libertà personale, ricordate che la prudenza non è mai troppa in una società che riconosce il corpo femminile come un oggetto alla mercé dell’istinto bestiale.
Care donne, quando metterete il naso fuori di casa ricordate sempre di correre più veloci del vostro aggressore, siate responsabili e diffidenti come si confà alle prede, mantenete un basso profilo e insegnate alle vostre figlie a camminare sotto i cornicioni, ad avere paura del mondo e di chi le circonda perché, si sa, non è mai colpa di chi subisce violenza ma se ve la andate a cercare allora un po’ di colpa l’avrete.
E’ contro questo messaggio che l’organizzazione Non una di meno vuole manifestare oggi. Le strade libere le fanno le donne che l’attraversano è il presidio che è previsto per oggi, dalle 18:00 in poi, sotto la sede de Il Messaggero in via del Tritone 152.