Ed è arrivato, anche l’oro mondiale. Benedetta Pilato è la più giovane atleta azzurra della storia ad aver conquistato una medaglia d’oro in un campionato mondiale. Il primo posto è arrivato sui 100 metri rana, ovviamente, la sua specialità.
Ha strappato questo record a Novella Calligaris che nel 1973 aveva conquistato il titolo iridato a soli 19 anni.
Lei invece, di anni ne ha solo 17 e da oggi ha anche una medaglia d’oro mondiale al collo.
Ma chie è Benedetta Pilato?
Un fenomeno. Giovanissima e già capace da almeno un paio di anni, di strappare incredibili record ad avversarie più grandi e navigate. Benedetta Pilato è la bambina prodigio del nuoto azzurro che oggi, dopo la relativa delusione di Tokyo 2020, riporta il tricolore sul gradino più alto del podio.
Per questa ragazzina di Taranto, che ha 17 anni, ma già fa sfracelli in vasca da tempo, il battesimo delle sue prime Olimpiadi è stato atteso e particolarmente carico di aspettative. Ma evidentemente non era quello il suo momento. Lei non si è scoraggiata e ha continuato a lavorare, come fa da quando è una bambina, ogni giorno in vasca e, bracciata dopo bracciata è arrivata a Budapest pronta a conquistare il tetto del mondo.
Benedetta Pilato la ragazzina che straccia record in vasca
Commentando il suo trionfo ai mondiali di nuoto di Budapest, ancora a bordo vasca, ieri l’abbiamo vista scoppiare in lacrime di emozione e di gioia. Un’emozione iniziata nel momento in cui si è accorta di aver frantumato il record del mondo e di essere la nuova regina mondiale della rana in vasca corta.
Tra le lacrime, di cui si è scusata, è riuscita a dire solo “Sono super felice, è un sogno che diventa realtà, per poi continuare a vivere la sua emozione, mentre l’interlocutore sottolineava “E’ lei, la nuova compionessa del mondo, Benedetta Pilato!”
Benedetta Pilato è l’ultima azzurra ad aver infranto un record mondiale in vasca, l’ultimo prima di lei, lo aveva conquistato Federica Pellegrini. E oggi che la ‘divina’ si è ritirata, la stella di Benny sembra destinata a diventare quella più brillante di una delle nazionali di nuoto più forti al mondo, che continua a portare medaglie e soddisfazioni ai colori azzurri.
Vita da baby campionessa
Per arrivare alle lacrime di gioia e alla medaglia d’oro di Budapest, la strada è stata comunque già molto lunga.
La prima volta che Benedetta Pilato è stata buttata in piscina aveva 4 anni. I genitori, papà militare, mamma casalinga, avevano scelto per lei uno sport ‘completo’. A Benedetta la piscina non piaceva più di tanto.
L’amore è sbocciato quando è arrivato il suo coach, Vito D’Onghia, di lavoro impiegato di una asl, allenatore di nuoto per bambini per hobby.
L’ha seguita fin da bambina ed è tutt’ora il suo coach a cui Benedetta Pilato si affida ciecamente. Anche ora che è una nazionale azzurra, ha frantumato record mondiali, ha fatto una Olimpiade ed è arrivata sul tetto del mondo.
Perché lei, tutte queste cose le sa, ma tra un allenamento e l’altro, continua a fare la vita di una teenager, solo molto più piena e impegnativa.
La mattina la scuola, poi gli allenamenti, a sera i compiti, tre quattro volte a settimana la palestre, ogni tanto un uscita con gli amici. Riesce a farci entrare tutto questa ragazzina formidabile che stupisce non solo per le doti atletiche, ma anche per quelle mentali, tanto appare salda, determinata e tranquilla quando parla di sé.
Ai Mondiali di Nuoto di Budapest l’Italia continua a vincere
Benedetta Pilato è comunque il prodotto di un movimento, quello del nuoto italiano, in crescita da molti anni e che ormai si impone come una delle più importanti realtà del mondo. Basti guardare il medagliere di Budapest: quella di Benny è la quarta medaglia d’oro conquistata dagli azzurri.
Prima di lei a far risuonare l’inno di Mameli alla Duna Arena, ci hanno pensato Nicolò Martinenghi, anche lui ranista che ieri si è preso anche un argento, la coppia del nuoto sincro Giorgio Minisini e Lucrezia Ruggiero e Thomas Ceccon che nei 100 dorso si è portato a casa medaglia e record mondiale. Senza dimenticare gli altri due bronzi del nuoto sincronizzato e il terzo posto che ha aperto le danze per i trionfi italiani: quello della 4×100 stile libero.