Se c’è una storia, in questo 2020 funesto, che ci è piaciuta raccontare è stata quella di Ervina e Prefina. Le due gemelline siamesi, unite dalla testa, che hanno trovato la speranza di una nuova vita grazie a uno straordinario intervento dell’equipe dell’Ospedale Bambin Gesù. Oggi, che le vediamo in queste foto, giocare allegre e felici sotto un grande albero di Natale, sappiamo che la vita può riservarci non solo fortuna ma addirittura miracoli del tutto inaspettati. Qui vi riproponiamo la loro bellissima storia a lieto fine.
Elvina e Prefina, le gemelline siamesi separate a Roma
“Ringrazio tutti, ma soprattutto ringrazio Papa Francesco che ha aperto la porta alla speranza per tanti bambini, con l’ospedale pediatrico a Bangui. E’ grazie a lui che le mie figlie potranno correre e giocare come gli altri piccoli, e per questo spero tanto che le battezzerà”.
La gioia di mamma Ermine è enorme. E’ la gioia di una donna che ha appena ricevuto un miracolo. I medici dellìOspedale Bambin Gesù di Roma le hanno appena ridato la speranza, la vita. Ermine è la mamma di due bimbe di due anni, Ervina e Prefina, gemelline siamesi nate unite dalla testa in un villaggio a 100 km da Bangui, in Centrafrica. Senza nessun esame prenatale, la nascita di Ervina e Prefina è stata una sorpresa difficilissima da gestire sia per la mamma che per l’ostetrica. Le due bambine sono poi state subito portate nell’ospedale pediatrico della capitale Bangui, voluto da Papa Francesco. I medici sapevano che quelle strane creature sarebbero sopravvissute poco. Sarebbe bastata un’infezione per uccidere Prefina, bimba vivace e giocherellona e la sorellina Ervina, più seria e osservatrice.

Ma è stato proprio nell’’ospedale del Papa’, dove nessuno sapeva come aiutarle, che le due gemelline siamesi hanno incontrato il loro ‘angelo’. Mariella Enoch, presidente dell’ospedale Bambin Gesù di Roma, era in Centrafrica in missione. Incontrati i loro grandi occhi neri e ascoltata la loro storia, ha deciso di provare a portare le bimbe a Roma, nell’ospedale pediatrico che è un’eccellenza per gli interventi per sui gemelli siamesi. Qui infatti, i medici sono riusciti in un autentico miracolo, mai realizzato prima, in nessuna parte del mondo. Anche perché la malformazione delle piccole Ervina e Prefina era particolarmente rara. Unite dalle teste, ma anche dai loro cuoricini che pulsavano sfruttando un unico sistema venoso. “E’ stata proprio quella la difficoltà maggiore”. Spiegava il dottor Marras , a capo dell’equipe di 30 specialisti che hanno lavorato per separare e regalare una speranza di vita a Ervina e Prefina. In tutto le bimbe sono state sottoposte a 3 interventi, l’ultimo dei quali, quello della separazione definitiva, durato 18 ore.
«È stato un momento emozionante, un’esperienza fantastica, irripetibile.”Aveva commentato a caldo il dottor Marras. “Era un obiettivo molto ambizioso e abbiamo fatto di tutto per raggiungerlo, con passione, ottimismo e gioia. Condividendo ogni passaggio, studiando insieme ogni minimo dettagli”.
Alla fine dell’operazione Ervina e Prefina, nate gemelline siamesi, erano due bimbe come le altre e, dopo due anni, di vita hanno potuto guardarsi finalmente una negli occhi dell’altra.


L’emozione è stata incredibile, soprattutto per mamma Ermine.
“Se non ci avessero portato qui, non so come sarebbero finite le mie figlie. Posso solo ringraziare tutti, la presidente Enoch che ci ha voluto portare a Roma, i medici che hanno resuscitato le mie figlie, che non avevano speranza di vivere e ora potranno correre e giocare come tutti gli altri bambini. Soprattutto ringrazio tanto Papa Francesco che ha portato la speranza quando è venuto a Bangui ad aprire la porta santa e poi volendo l’ospedale che sta aiutando tanti bambini”.




Il 29 giugno di quest’anno, Ervina e Prefina hanno compiuto due anni in ospedale, finalmente separate. Hanno avuto ognuna la sua torta, ognuna i suoi regali e hanno giocato ognuna nel suo lettino, dopo essere state coccolate dalla mamma, una per braccio.
“Io non sono mai andata a scuola, ma il mio sogno più grande è che queste bimbe crescano, siano felici, e poi studino e magari diventino medici, in modo che possano aiutare tutti i bimbi del mondo”.
Aveva detto mamma Ermine a luglio e aveva espresso un grande desiderio.
“Le mie bimbe sono vive grazie a Papa Francesco, e spero tanto che lui le vorrà battezzare”.
Il suo desiderio, poche settimane è stato esaudito e Papa Francesco ha battezzato le sue bimbe. Quelle stesse bimbe che ora si godono il primo Natale separate con la gioia e lo stupore di tutti gli altri bambini.