Finirà mai la storia d’amore che lega Roma ad Audrey Hepburn? Probabilmente no, e a venticinque anni dalla scomparsa, anche oggi sono diversi gli omaggi che Roma dedica all’ icona di “Vacanze Romane” che trascorse tanta parte della sua vita nella Capitale, e non solo per motivi professionali.
Ebbene sì, Audrey Hepburn, l’ amatissima interprete di “Sabrina”, e “Colazione da Tiffany” fu, tra le tante altre cose, anche romana d’ adozione. Si stabilì a Roma negli Anni ‘70 e ci visse per quasi vent’ anni, ma il suo legame con la città eterna è ancora più antico: «Risale alla fine degli Anni ‘30: quando aveva 8 anni e veniva qui in vacanza con sua madre. Ho una sua foto di lei bambina al mare vicino a Roma».Così ha raccontato Luca Dotti, romano, figlio della Hepburn nel libro”Audrey, mia madre”edito da Mondadori in cui, attraverso parole e fotografie, ha svelato il lato più intimo della diva che per lui era solo una mamma, condividendo con il suo ancora sconfinato pubblico, ricordi e aneddoti, e parlando anche del su rapporto con la città.
Roma è di certo stata, per Audrey Hepburn, in qualche modo la ‘città del destino’. Oltre al sole e al mare del litorale nelle sue estati da bambina, la Capitale ha tenuto praticamente a battesimo quella che poi sarebbe diventata una delle stelle più luminose della storia del cinema.
Aveva solo 23 anni ed era all’ inizio della sua carriera quando, nel 1953, si calò nei panni della ribelle principessa Anna e ci trasportò nelle sue avventure, in giro per una Roma assolata e bellissima, vera coprotagonista (insieme a Cary Grant nei panni del burbero e cinico giornalista Joe Bradley) della pellicola “Vacanze Romane”. Fu un successo straordinario, per Audrey che vinse il premio Oscar e fece così il suo ingresso fulmineo nell’ Olimpo dei grandi del cinema mondiale, e fu un successo anche per Roma, che da lì a poco avrebbe vissuto i fasti della cosiddetta ‘Hollywood sul Tevere’.




Audrey Hepburn sposa lo psichiatra romano Andrea Dotti
foto Italfoto/TuaCityMag
“Mia madre sapeva mescolarsi alla gente e i romani avevano capito che lei voleva essere romana, che non voleva essere ‘la star'” ha raccontato Luca Dotti, descrivendo il bellissimo rapporto tra sua madre e la sua città “Mamma non guidava e adorava il fatto che a Roma si vivesse per strada, che ci fosse un quartiere dove passeggiare.” E così Audrey Hepburn, icona intramontabile di fascino e femminilità usciva per le vie del suo quartiere facendo tappa al bar, riempiendosi di buste della spesa, portando i figli a passeggio e scambiando chiacchiere con chi la incontrava. Lei stessa affermo’ di sè, in quel periodo “Sono una casalinga romana, proprio come volevo essere… Nonostante quello che ogni tanto si legge in giro, il mio matrimonio va a gonfie vele e osservare mio figlio che cresce è meraviglioso. In più, sono italiana in tutto e per tutto ormai. Non mi sono mai sentita parte di Hollywood e finalmente ho trovato un posto dove mi sento realmente a casa”.
E Roma, in effetti,la ricorda ancora con affetto e non l’ ha mai dimenticata.