Giovedì 16 marzo un nucleo armato delle Brigate Rosse ha catturato e rinchiuso in un carcere del popolo Aldo Moro, presidente della Democrazia cristiana”.

Queste parole terribili, finite sui libri di storia, arrivarono su un foglio ciclostilato alle redazioni dei principali giornali italiani, annunciando al paese che i terroristi delle BR avevano rapito Aldo Moro. Solo il primo di una serie di angoscianti comunicati. Pezzi di storia italiana e, ancor più, documenti di grande rilevanza giuridica, che nessuno si aspetterebbe di vedere messi all’asta. E invece…

Il comunicato n.1 delle Brigate Rosse sul rapimento Moro va all’asta

Il comunicato n.1 delle Br sul rapimento di Moro e sull’uccisione degli uomini della scorta, va proprio all’asta. A comunicarlo la Bertolami Fine Art che ne annuncia l’incanto come lotto numero 43. La base dell’asta è di 600€.

 “Questo fu il primo di una serie di comunicati che seguirono fino all’epilogo con la soluzione finale della vicenda Moro”- si spiega nell’illustrazione del lotto- “Drammatico testo di propaganda, redatto e fatto pervenire alle organizzazioni giornalistiche perché divulgassero le motivazioni del rapimento, e le ragioni politiche di lotta di classe che spingevano la rivoluzione brigatista negli anni 70 ad essere così violenta». Secondo il Corriere della Sera al momento sono arrivate 12 offerte.

La direzione generale archivi avvia una verifica

Intanto,appresa la notizia, la Direzione Generale Archivi del Ministero della Cultura ha disposto una verifica sul fatto. Ovvero, si legge nella nota del ministero “Sul ciclostile del “Comunicato n.1” delle Brigate Rosse, con cui l’organizzazione terroristica rivendicava il rapimento di Aldo Moro, messo in vendita in un lotto della casa d’aste Bertolami Fine Arts, al fine di verificarne la peculiarità e l’interesse”.

“Nel fascicolo “Moro uno” della Corte di Assise di Roma”- continua la nota-  “Studiato e digitalizzato dalla stessa Direzione Generali Archivi nell’ambito del “Progetto Moro”, risultano già presenti infatti 41 esemplari ciclostilati originali del comunicato n. 1 in questione. Tali esemplari sono l’esito di consegne da parte dei destinatari alla Questura oppure di sequestri.  Alcuni risultano incompleti e non tutti sono nello stesso stato di conservazione”.

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