alfredino rampi storia

A quarant’anni dalla tragedia che ha visto protagonista il povero Alfredino Rampi e la sua famiglia, sul web parte una raccolta fondi per chiedere la realizzazione di un murales a Roma. E anche al sostegno dell’unico frutto positivo di quel dramma, la Fondazione Rampi, fortemente voluta dai genitori di Alffredino e che, dall’anno della sua nascita, è impegnata a portare avanti programmi educativi e di sensibilizzazione sui tempi della sicurezza e legalità.

La raccolta fondi, lanciata da qualche giorno su GofundMe, si propone di arrivare alla soglia dei 20000 €, ed è già a quota 2000 €.

Un’opera di street art per Alfredino e per la Fondazione Rampi

I soldi, come scrive la promotrice dell’iniziativa, serviranno prima di tutto per lasciare traccia nel tessuto urbano della triste vicenda di Alfredino. Attraverso un’opera di street art che colori i muri della sua città e narri visivamente la vicenda del bambino di Vermicino.

Si legge sulla pagina che lancia la raccolta fondi per il murales dedicato ad Alfredino:

“Obiettivo della raccolta fondi per Alfredo Rampi, a 40 anni dalla tragedia è quello di dedicargli un’opera artistica. Un murales a Roma la sua città, con il fine di promuovere i valori fondamentali della legalità, solidarietà, soccorso, competenze. La tragedia insegna che i lavori illegali e quindi il pozzo abusivo non protetto determinarono la caduta del bambino. E lui non fu salvato a causa della mancanza delle competenze adeguate sul luogo. Tanta fu la solidarietà, diversi volontari si calarono nel pozzo mettendo a rischio la propria vita per salvare quella del bambino. La tragedia è stato il seme per la nascita delle Protezione Civile. Pertanto l’obiettivo dell’opera è anche quello di raccontare alle nuove generazioni la genesi di una istituzione fondamentale per la vita del paese. La famiglia del bambino ha dato vita a una onlus http://www.centrorampi.it/ , che si occupa di emergenze con particolare attenzione ai bambini e adolescenti. Il ricavato della raccolta sarà in parte donato al centro. Un tributo ad Alfredo è doveroso, e spero con tutto il cuore nella generosità degli italiani che durante le notti di Vermicino assistettero impotenti alla tragedia”.

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