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Qual’è la verità del rapporto tra Alberto Sordi e Nino Manfredi, due giganti della commedia italiana? Potremo scoprirlo sabato 26 giugno alle 19. Studio Aperto Mag, il contenitore quotidiano in coda all’edizione del tg di Italia 1 dedicherà una puntata alle celebrazioni per i 101 anni di Alberto Sordi.

Nello speciale, curato da Antonello Sarno, il cugino dell’Alberto nazionale Igor Righetti, giornalista e conduttore radiotelevisivo, autore del volume “Alberto Sordi segreto” (Rubbettino editore). Il giornalista racconta tanti aneddoti e curiosità della vita fuori dal set del grande attore, svelati per la prima volta nel suo libro. Saranno mostrate anche numerose foto di Alberto Sordi da bambino e da adolescente assieme ai suoi parenti e ai suoi genitori, nonché scatti personali o durante le pause di lavorazione di alcuni suoi film.

Alberto Sordi e Nino Manfredi: perchè litigarono?


Una delle rivelazioni più interessanti del libro di Righetti, è proprio quella che riguarda il rapporto tra Alberto Sordi e Nino Manfredi.


Perché il rapporto l’amicizia tra Alberto Sordi e Nino Manfredi si interruppe in modo brusco dopo le riprese del film “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?” Un film del 1968 che li vedeva entrambi protagonisti, girato in Angola e diretto da Ettore Scola. Un grande amico dell’Alberto nazionale fin dai tempi in cui, giovanissimo, era uno dei suoi autori dei testi dei programmi radiofonici.

“A noi familiari” Spiega Igor Righetti a Studio Aperto Mag. “Alberto Sordi non ha mai parlato di Nino Manfredi come suo amico. Anzi, ci svelò che, se lui era avaro, Manfredi era veramente tirchio. Caratteristica confermata sul mio libro anche da Pippo Baudo”.


Le motivazioni della fine dell’amicizia tra i due attori le svelò lo stesso Manfredi in un’intervista pubblicata nel 1994: “Alberto Sordi – riconobbe Nino Manfredi- “è un attore che ha un talento dieci volte più grande del mio. È un talento naturale che, però, non ha educato.Sordi non può fare altro che se stesso, non ha mai fatto altro in vita sua ed è per questo che oggi è finito. Quando giravamo nel ‘68 in Angola ‘Riusciranno i nostri eroi…’ gliel’ ho detto pure a lui.

“Gli ho detto: ‘Senti Albè, ma perché non te prepari?’. Non mi capiva, e da allora non ha più voluto lavorare con me, se non i film dove manco ci incontravamo. E pensa che prima, noi abbiamo vissuto tanto assieme. Secondo me lui non ha letto Stanislawski e non sa manco chi è Cechov… Sordi è un personaggio, io sono un attore, perché faccio tanti personaggi”.

“Un rapporto quello tra Alberto Sordi e Nino Manfredi che non si è più ripreso”. Conclude Righetti. “Tanto che Alberto, ormai malato, nel 2001 partecipò alla proiezione della versione restaurata di ‘C’eravamo tanto amati’ in cui recitava Manfredi, ma a noi familiari disse di esserci andato soltanto per il suo grande amico di sempre Ettore Scola, regista di quel film”.

Righetti ha anche in preparazione il primo docufilm in più lingue sulla vita dell’Alberto nazionale fuori dal set tratto dal suo libro “Alberto Sordi segreto”.

Il docufilm, racconterà, attraverso la fiction, la vita dell’attore da bambino e da ragazzo, dal 1924 al 1944. Alternerà la narrazione con testimonianze dei suoi amici veri, famosi e non, riprese dei luoghi cari ad Alberto Sordi, foto, contributi audio e video inediti.

“Non ci sarà alcun attore che imiterà o scimmiotterà Alberto come accaduto in passato. Il periodo preso in esame riguarderà la sua infanzia e la sua giovinezza, di cui nessuno può sapere nulla. Lui era unico e inimitabile e una sua riproduzione sarebbe imperdonabile dai suoi fan”.

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