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Afghanistan, l'appello di una donna italiana per riportare a casa tre ragazzi di 13, 14,15 anni

“E’ una trappola per topi, non fanno uscire più nessuno dai confini, e questi nostri tre ragazzi sono lì. Temiamo per loro, per la femmina che ha tredici anni, è bellissima e dolce e per i due maschi che a 14 e 15 anni che rischiano di essere sequestrati per finire nelle milizie talebane. Abbiamo paura, e non sappiamo a chi rivolgerci, aiutateci a portarli fuori dal paese”. L’appello di Vanessa Chiesa, di Finale Ligure, è angosciato e struggente. Una parte della sua famiglia, tre ragazzini adolescenti, sono intrappolati a Kabul e dall’Italia, Vanessa e il suo compagno non riescono a trovare il modo per aiutarli.

Il compagno di Vanessa, l’uomo con cui condivide la vita da sei anni, è afghano. Lui, il terrore dei talebani lo conosce e lo ha sfidato e, nel 2013, è riuscito a fuggito dal suo paese. Lo volevano costringere a diventare terrorista e ad unirsi alle milizie. Lui è riuscito a salvarsi, abbandonando l’Afghanistan. Ricercato dai talebani, ha viaggiato per un anno e mezzo a piedi, attraversando nazioni e continenti finché nel 2014 è approdato in Italia.

I Talebani terrorizzano l’Afghanistan

“I talebani sono anni che terrorizzano la popolazione dell’Afghanistan. Vanno casa per casa a cercare giovani maschi robusti. Li rapiscono e, se la famiglia è ricca chiedono il riscatto, ma nella maggior parte dei casi li indottrinano e li costringono ad entrare nelle milizie. Il mio compagno è fuggito da questo, e con una taglia sulla testa, a piedi, è arrivato in Italia dove gli è stato subito riconosciuto lo status di rifugiato politico.”

Vanessa conosce il compagno mesi dopo. Lui oggi ha un lavoro stabile e ha creato una famiglia a Finale Ligure. Una famiglia allargata che comprende la figlia di Vanessa di 10 anni, e i tre figli di lui, tre ragazzini di 13, 14 e 15 anni. Arrivati in Italia dopo un lungo percorso burocratico hanno otenuto il ricongiungimento e il permesso di soggiorno, e hanno vissuto nel nostro paese e frequentato la scuola. Quest’estate sono partiti per andare a trovare la madre ed ora sono chiusi senza via d’uscita in una ‘trappola per topi’, nelle mani dei Talebani.

“Sarebbero dovuti rientrare domenica 22 agosto, in tempo per prepararsi al ritorno a scuola. Avevano già i biglietti dell’aereo acquistati, ma i talebani hanno chiuso i confini e noi ora siamo terrorizzati. Le comunicazioni sono difficili: non c’è internet, le ultime notizie che abbiamo ci hanno gettato nello sconforto. Il nonno di questi ragazzi, non si capisce bene sperando cosa, stamattina si è recato all’aeroporto con uno di loro e sua moglie. Ma all’aeroporto in questo momento, a quanto abbiamo capito,  sparano sulla folla. Gli altri due ragazzi, abbiamo capito che sono in casa con la madre, ma dobbiamo riportarli in Italia. So che sono milioni le persone che stanno tentando di scappare ma quelli sono i nostri figli, abbiamo bisogno d’aiuto”.

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