Le mamme, i nonni e soprattutto i bambini del quartiere Prati sono delusi e arrabbiati. Il loro parco giochi, l’unico di quella parte del quartiere romano, non c’è più. Le ruspe hanno lavorato senza pietà per smantellare quell’unica area giochi della zona in via Sabotino, angolo via Plava, dove fino a qualche giorno fa risuonavano le risate e le urla giocose dei bambini.
Ora, quando i bambini di Prati escono da scuola non trovano più scivoli e altalene, non hanno più il posto dove hanno trascorso i loro pomeriggi all’aria aperta, socializzando con gli altri bimbi.
Perché? Lo ha deciso la giunta capitolina che ha la competenza a gestire questa area verde.I giochi andavano rimossi perché ormai usurati, ma al loro posto è rimasta solo una triste spianata. Ma la cosa non è certo passata sotto silenzio.
Tutto il quartiere si è mobilitato in difesa del parco (“il parchetto di via Plava”), dove generazioni di pratolini si sono divertiti, conosciuti e sono cresciuti.
Scriveva qualche giorno fa su Facebook una mamma allarmata “Cosa sta succedendo? La ditta che sta togliendo i giochi dei nostri figli non fornisce spiegazioni,sono solo incaricati della rimozione. Stiamo perdendo una parte fondamentale del nostro quartiere . Per grandi e bambini. Non possiamo rimanere a guardare . Che si può fare? Chi ha notizie sulla reale situazione del parco?”
Le notizie sono che i giochi ormai erano inutilizzabili e il comune ha deciso di toglierli. Il problema però è che, i soldi per sostituirli il Campidoglio non li ha. Li avrebbe invece il I municipio, sul cui territorio è il giardino. Basterebbe una delibera per far sì che il muncipio possa riacquistare le attrezzature per i bimbi? Pare di no, perché l’area in questione non è del comune che la ha in gestione, ma è di Ater, un ente regionale. E in questo groviglio di competenze, burocrazie e rimpalli…chi ci rimette? I bambini di Prati.
I residenti, ovviamente, non sono decisi a mollare, perché quel parco giochi è davvero un’area importante per la socialità del quartiere. Si sono così costituiti in un comitato, “Amici di via Plava” e stanno smuovendo mari e monti promettendo battaglia. Delle loro istanze si sono occupati i maggiori organi di informazione nazionale e c’è da giurare che andranno avanti finché i loro bambini non riavranno indietro i loro giochi.