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INTERNATIONAL SAFE ABORTION DAY: UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE PER LE DONNE DI TUTTO IL MONDO

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Il 28 settembre moltissime donne di tutto il mondo torneranno a mobilitarsi per difendere il loro diritto all’interruzione di gravidanza e all’aborto sicuro. Dal 1990, l’International Safe Abortion Day, richiama l’attenzione su un tema che continua ad essere un tasto dolente anche per il nostro Paese tanto che più volte gli organi preposti dell’Unione Europea hanno chiesto l’attuazione di misure atte ad assicurare il diritto delle donne all’aborto.

Era il 22 maggio 1978 quando venne approvata la legge 194, con la quale si riconosceva il diritto della donna a interrompere, gratuitamente e nelle strutture pubbliche, la gravidanza indesiderata. Un diritto acquisito quindi che, nella pratica, tutt’oggi viene messo a rischio dall’alto tasso di obiezione di coscienza che nel nostro paese sfiora il 70%, una media, che sale all’80.7% nel Lazio, una delle regioni italiane in cui risulta più difficile per le donne esercitare questo diritto.

Risale a più di un anno fa l’assunzione presso il reparto ostetricia e ginecologia di due medici non obbiettori dopo apposito, e inedito bando pensato proprio per sopperire alla difficoltà di erogare il servizio: la vicenda sollevò ovviamente molte polemiche e indusse il governatore del Lazio Zingaretti a intervenire affermando che quanto avvenuto al S.Camillo era “sicuramente una novità assoluta nel panorama della sanità italiana” e che “sull’interruzione di gravidanza, per quanto riguarda la prevenzione, l’applicazione della legge 194 nel Lazio funziona.” Ma le difficoltà continuano ad esserci nella maggior parte delle strutture del nostro tetrritorio e nuove polemiche ha suscitato a luglio la nomina presso lo stesso reparto dell’ ospedale San Camillo di una donna primario obbiettore.

Domani saranno migliaia le associazioni che si mobiliteranno in tutto il mondo. E non mancherà la mobilitazione neanche nella nostra città.

A Roma, tra le altre, l’associazione Non Una di Meno scenderà in piazza per chiedere che l’aborto sia ovunque depenalizzato, garantito e sopratutto sicuro per le donne di tutti i paesi e per dire che l’obiezione di coscienza è una delle forme di violenza . Appuntamento alle 18:00 in Piazza dell’Esquilino,

Molte associazioni tra cui AMICA (Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto), l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, l’AIED (Associazione Italiana Educazione Demografica), la Casa internazionale delle donne e UAAR hanno lanciato proprio per il 28 settembre, un appello alla Ministra della Salute Beatrice Lorenzin per chiedere che l’aborto farmacologico possa essere eseguito in regime ambulatoriale. Attualmente infatti solo Lazio, Toscana ed Emilia Romagna hanno adottato il regime del day hospital.

Per chi volesse firmare l’appello qui.

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